di Renato Ferretti
Ormai non possiamo parlare di sviluppo economico ma dobbiamo parlare di economia circolare e sostenibilità dei processi produttivi, a questo binomio non sfugge nemmeno il vivaismo ornamentale ed il florovivaismo in genere. Per questo l’occasione della transizione energetica incentivata con i fondi del PNRR diventa un’occasione importante per rendere sostenibile e competitivo il settore. Sono usciti i bandi per il fotovoltaico ed usciranno a breve quelli per l’agrivoltaico cioè per il fotovoltaico a terra integrato nelle produzioni agricole.
Il vivaismo ed in particolare quello in contenitore si prestano benissimo a questa integrazione sia per le caratteristiche del processo produttivo sia per le diverse esigenze d’insolazione che hanno le varie specie coltivate. Inoltre la produzione di energia rinnovabile in loco può consentire una reale economia circolare potendo così alimentare gli impianti d’irrigazione, le macchine ed attrezzature elettriche necessarie alla coltivazione ed alla movimentazione delle piante nonché per gli usi più generali.
Questi impianti come da disposizioni contenute nel PNRR e che saranno ripresi dai bandi debbono comunque garantire una certa quota di produzione agricola (in questo caso vivaistica) ma anche integrarsi con i caratteri del paesaggio circostante. Quindi nel caso della utilizzazione di aree agricole a seminativo dovranno essere realizzate infrastrutture sia produttive che ecologiche che necessiteranno di piante da mettere a dimora e quindi si sarà una nuova domanda di alberi ed arbusti per ornare paesaggisticamente questi impianti.
Di tutto questo parleremo alla Green Agorà che si terrà il 18 gennaio presso Fiere di Parma, dedicata proprio a questi aspetti nella prospettiva di Flormart – Green Italy 2024 con la presenza dell’Università di Firenze che ha una startup proprio sull’agriecovoltaico, del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, delle Associazioni Florovivaistiche e delle Organizzazioni Professionali Agricole.