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Biodiversità e qualità delle piante ornamentali per un nuovo vivaismo a servizio della paesaggistica

14 Aprile 2023

A cura di Renato Ferretti

La biodiversità è unanimemente riconosciuta come un naturale patrimonio biologico, al pari del patrimonio culturale e paesaggistico. La consapevolezza di tale patrimonio ha risvegliato l’interesse e le attività attorno alle problematiche della conservazione, miglioramento e propagazione del materiale vegetale, ovvero delle attività vivaistiche, sia da parte degli Enti pubblici sia da parte delle aziende private. Biodiversità deriva dalla traduzione inglese di biodiversity, che a sua volta è la contrazione dell’espressione biological diversity, ovvero diversità biologica o, meglio, varietà biologica. La biodiversità comprende la varietà degli esseri viventi che popolano la Terra e la complessità delle relazioni ecologiche che li coinvolgono. Rappresenta la diversità esistente fra gli ecosistemi, fra le specie e, all’interno di ogni singola specie, è espressa dalla variabilità degli individui.

La biodiversità non si riferisce solo alla molteplicità delle specie ma anche alla variazione genetica che si riscontra nell’ambito delle specie; alla variazione delle comunità e degli ecosistemi a cui le specie appartengono.

La tutela della biodiversità vegetale trova riscontro in numerosi trattati e convenzioni internazionali, in direttive e regolamenti comunitari ed in leggi a carattere nazionale e regionale a cui il vivaista deve far riferimento e trarne forza innovativa e di orientamento per il mercato.

Per soddisfare le nuove domande dei consumatori che richiedono piante sicuramente di valore ornamentale, ma anche ecologicamente compatibili con i nuovi scenari sempre più attenti alla sostenibilità ambientale ed alla compatibilità paesaggistica,  ormai su di un orizzonte sempre più vicino come il ridotto consumo di acqua, la rusticità e l’adattabilità all’ambiente in cui saranno poste a dimora.  La biodiversità nell’offerta ornamentale per la realizzazione di parchi e giardini ma anche semplicemente per l’ornamento del balcone o dell’ingresso di casa può diventare un reale e nuovo vantaggio competitivo.

Vantaggio che può essere in grado di assicurare un nuovo sviluppo durevole al vivaismo ornamentale corroborato dalla capacità di adottare tecniche di gestione aziendale e colturale sempre più ispirate alla minimizzazione dei consumi energetici a qualsiasi titolo: dalla riduzione degli oneri di riscaldamento, all’energia per le operazioni colturali irrigazione compresa, alla riduzione dei consumi di quei mezzi di produzione a maggior consumo d’energia per finire alle cose più ovvie di minimizzare gli spostamenti non solo delle piante all’intermo dell’azienda ma ad esempio delle materie seconde all’esterno dell’azienda.

Insomma non c’è più spazio per l’improvvisazione e l’attività vivaistica richiede una formazione specifica delle maestranze, un continuo aggiornamento professionale degli operatori ed il supporto di tecnici veramente specializzati e competenti in materia. E’ evidente il ruolo centrale della risorsa umana per affrontare le sfide e vincerle molto di più degli investimenti in beni materiali di cui c’è sicuramente bisogno ma in una scala di priorità diversa.

Per questi motivi crediamo che biodiversità, sviluppo durevole del vivaismo e qualità dei paesaggi debbono essere visti come un tutt’uno perché senza biodiverrsità non si fanno di solito buoni paesaggi, senza biodiversità non si dispone della principale fonte d’innovazione produttiva anche nel campo del vivaismo ornamentale e senza biodiversità è difficile pensare ad uno sviluppo durevole ed equilibrato, infine senza sviluppo durevole è difficile immaginare dei paesaggi di qualità in futuro.

Ecco allora che anche per il mondo vivaistico riscoprire il ruolo della conoscenza dei paesaggi e dei territori per andarne a scovare le peculiarità botaniche e verificarne la potenzialità produttive ed ornamentali  diventa un’attività d’impresa fondamentale per l’innovazione e l’aggiornamento dell’offerta produttiva. Al tempo stesso la conoscenza delle basi ecologiche del paesaggio diviene momento essenziale per la formazione del moderno vivaista ecocompatibile e produttore di piante per paesaggi di qualità. Ma anche per condurre vivai di qualità in ambienti di qualità, coltivati con i principi, si dice moderni ma che in realtà sono antichi, della corretta scienza agronomica che è la base della sostenibilità delle produzioni vegetali.

La qualità del paesaggio e dei diversi paesaggi, siano essi urbani che rurali, dipende in primo luogo dalla disponibilità e dalla capacità di utilizzare al meglio il prodotto vegetale adatto per quell’ambiente e per quella funzione. E’ per questo che anche nel campo della progettazione e costruzione del verde e del paesaggio non c’è più spazio per l’improvvisazione e che gli elementi naturali non vanno piegati alla volontà del progettista ma viceversa egli deve conoscerne le caratteristiche peculiari per poterli utilizzare al meglio ottenendo i risultati estetici e funzionali desiderati.

La ricerca d’innovazione nella tradizione e nella conoscenza approfondita delle varie opportunità che la diversità ambientale presente nei diversi territori è dunque la base per uno sviluppo sostenibile della produzione vivaistica in grado di offrire sul mercato piante adatte ai diversi tipi di ambiente per fare paesaggi di qualità garantendo ed anzi aumentando la diversità vegetale che è per il vivaista il miglior investimento in innovazione.